Pagine

sabato 28 novembre 2009

La capinera del mulino



Da tempo progettavo il riordino della mia libreria, così stamattina, armata di spolverino e tanta pazienza ho cominciato la transumanza dei tomi, sono romanzi, gialli, avventura, consultazione, libri per ragazzi, letti tutti d’un fiato, iniziati e mai terminati o non letti affatto, ma in ogni caso libri che amo.





C’è anche un romanzo, consunto e logorato dal tempo, 692 pagine di drammi, amori, tradimenti, figli illegittimi abbandonati e ritrovati, avventure in terra e in mare, insomma non manca nulla, il tutto riccamente illustrato da incisioni nel testo, un pezzo della mia vita che viene da lontano, lo ricordo da sempre e ne ho sempre avuto rispetto sin da piccola, si intitola La capinera del Mulino di Emilio Richebourg, l’anno non è indicato, sembrerebbe un fine 800, in terza pagina in grafia femminile, vergato in blu una firma, Dott.ssa Pina Piscaccini.
Era di mia madre, regalo del babbo che lo acquistò in una bancarella di libri usati, lo lesse quando aspettava me.
Lo lessi anch’io alla mia prima gravidanza.





Non ricordo la trama di molti di questi libri, ma di alcuni rammento esattamente quando li ho letti.
Ogni lettura ha scandito momenti della mia vita, accompagnando periodi più o meno belli.
Alla nascita di un amore: Dieci piccoli indiani di Agatha Christie.
Un dramma personale, scortato dalle pagine de La ragazza di Trieste di Pasquale Festa Campanile.
In viaggio di nozze ad accompagnarmi e a distrarmi da un neo-marito terrorizzato dal volo: Labili indizi di Irwin Show.
Alla nascita della mia piccola lady: Il prato di camomilla di Mary Wesley
Alla nascita del piccolo calciatore: Mia madre non mi ha mai spazzolato i capelli, di Marilyn French, titolo lungo e noioso quanto la trama.
Alla fine di un amore: Presunto innocente di Scott Turow.
Quando Reghy, compagna silente di mille letture, ci ha lasciati: Il significato della notte di Michael Cox ... mai terminato.
Amo i miei libri.

domenica 22 novembre 2009

Ascolto


La casa è deserta questa sera, resto sola con lei, lo scorrere naturale del tempo si è addormentato, ascolto, la quotidianità della mia famiglia si è arresa.
In tazza un profumato Lynium White Snow, nel diffusore note speziate di cannella e cardamomo riscaldano i pensieri.
Novembre volge al termine, lo sento, perché pian pianino mi stanno tornando tutte le tipiche voglie natalizie: di luci, di colore rosso, di abbracci, di treno, di arance, di caldarroste, di scialli di lana, di profumo di pane appena sfornato, di crema al mascarpone da spalmare sul pandoro, di famiglia riscaldata dal fuoco di un camino.
Penso a ricordi dei Natali passati, bei ricordi ... aggiungerò anche questo.

Linyun White Snow


Il Linyun White Snow è un tè verde cinese ricco di giovani germogli e tenere foglie la cui superficie ha una morbida e magica peluria bianca tipico dei tè bianchi, per questo è soprannominato Neve Bianca.
L’infuso è cristallino, il sapore è leggero e delicato lievemente dolce.
Ideale a fine pasto ne facilita la digestione, ma perfetto la sera in compagnia di un buon libro.
Per una degustazione ottimale:
1 cucchiaino in 100/150 ml di acqua
Temperatura acqua: 80°
Tempo di infusione: 2 minuti

Mi è stato gentilmente omaggiato da Acilia

sabato 14 novembre 2009

Workshop novembrino

Nella Knithouse oggi c’è aria di festa, un nuovo workshop sta per cominciare.

Un appuntamento da non perdere, una piacevole consuetudine che ancora una volta mi trova puntuale.

Luisa elegante padrona di casa, ne apre le porte, in un ambiente esclusivo si colgono particolari attenti, con minuzia ce ne omaggia, la cordialità ci accoglie e non ci lascia più.
All’ingresso un vaso di erica regala il primo sorriso della giornata, un sottofondo di cornamuse evoca atmosfere country, alle pareti un’infinità di gomitoli ordinatamente sistemati in un grande effetto cromatico, un vero caleidoscopio di colori e i ferri del mestiere allineati in attesa di essere scaldati da mani volenterose.


Qui ho scoperto lane che arrivano da tutte le parti del mondo, dal Giappone, l’Uruguay, l’Inghilterra, il Portogallo, il Perù, l’Estonia, la Danimarca e poi la Germania, gli Stati Uniti, il Canada.
Qui ho imparato ad amarle in tutte le loro forme, ho conosciuto i ferri di bamboo di pregiato legno di rosa e di betulla.
Qui ho scoperto tecniche nuove e le ho subito fatte mie, segreti celati e svelati da mani diligenti e attente.
Qui ho trascorso momenti sereni, in una comoda poltroncina di vimini, attorno a un grande tavolo sommerso di gomitoli di lana, tra il chiacchiericcio e la spensieratezza di un pomeriggio passato a fare quello che amo con persone stupende che condividono la stessa passione.

Un grazie a tutte nessuna esclusa, perché oggi, ognuna di voi mi ha regalato un sorriso.

sabato 7 novembre 2009

Manos del Uruguay

Amo questo filato, la sua morbidezza, i suoi colori e la sua luce, la sua versatilità.

Filato incantevole, la Silk blend è speciale, una vera e propria opera d’arte e come tale ogni matassa riporta un’etichetta firmata dalla sua creatrice.
Abbinato, ho confezionato, in un morbido collocappucio una matassa di Manos wool classica ... l’effetto nell’insieme è sorprendente, semplicità ed eleganza.

Da poco, Manos del Uruguay è stata ammessa come membro a pieno titolo del WFTO (Word Fair Trade Organization), l'ente rappresentativo di oltre 350 organizzazioni dedicate al Commercio 100% Equo-solidale.
I membri del WTFO sono organizzazioni distinte dal loro impegno nel Commercio 100% Equo-solidale, per sradicare la povertà attraverso lo sviluppo economico sostenibile, con l'attività sociale pionieristica, la politica e la pratica ambientale, il reinvestimento continuativo sugli artigiani emarginati, i contadini e le comunità produttive in alcuni dei luoghi più fragili della Terra, pratiche che Manos del Uruguay ha applicato per 40 anni.
Manos Del Uruguay è una cooperativa di oltre 800 donne, la produzione e la fornitura di filata a mano, filati tinti a mano e lane a clienti in tutto il mondo.


Acquistato: Unfilodi

domenica 1 novembre 2009

Una tazza di tè "perfetta"



Nessuno ha scritto una ricetta per preparare un tè perfetto, ma comunque esistono alcune regole per preparare una buona tazza di tè.

La teiera
L’ideale sarebbe avere diverse teiere, una di porcellana o di vetro per i tè verdi, una di terracotta per i tè neri aromatizzati, una di ghisa per i tè neri forti o d’argento e di peltro.
La teiera va riscaldata prima di versarvi le foglie e l’acqua bollente. Posare le foglie nella teiera prima di versarvi l’acqua e lasciarle libere.
Come la caffettiera, mai lavare la teiera con detersivi né asciugarla all’interno.

La tazza
La tazza ideale è in porcellana bianca.
I cinesi preferiscono piccole tazze in porcellana, mentre gli inglesi la loro mug, perché assicurano che in essa il tè rimane caldo più a lungo.


Il tè
Ci sono tè da mattina, da pomeriggio, da sera o per tutta la giornata.
I tè neri a colazione, i tè verdi sono perfetti dopopranzo e nel pomeriggio, i tè bianchi la sera. 
Calcolare un cucchiaino a persona per i tè verdi e bianchi e due per quelli neri e gli Oolong.

L'acqua
La temperatura dev'essere intorno ai 90-95 gradi per i tè neri e gli Oolong, varia da 70 a 85 per i tè verdi. In effetti ogni tè ha la sua temperatura ideale soprattutto a proposito dei tè verdi giapponesi che passano dai 50-60 gradi per un Gyokuro ai 95-100 per un Bancha.

Il tempo di infusione
I tè neri indiani e di Ceylon vanno lasciati nella teiera 3-4 minuti, ne bastano 2-3 per i tè neri africani. I tè neri cinesi, restano in infusione da 5 a 7 minuti 
Riguardo ai tè verdi: i cinesi prevedono 3-4 minuti e i giapponese, variano molto a seconda del tipo: ce ne sono da appena 30 secondi e altri da un minuto e mezzo o due. 
Per gli Oolong sono previsti 5-7 minuti, mentre i tè bianchi devono restare in infusione fino a 15 minuti.

Latte, zucchero e ...
Assolutamente vietati nel tè verde e nell'Oolong, sono invece tollerati nel tè nero. Il limone è consentito solo nel tè freddo.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...