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martedì 30 marzo 2010

arroganza e seduzione

Un nome importante, China Special Golden, tè nero composto quasi unicamente da gemme, prodotto in Cina, nella zona dello Yunnan.
Aperto l’astuccio, ho percepito un aroma deciso, maschile e un caleidoscopio di aggettivi ha riempito i miei pensieri, uno su tutti, arrogante.


Un tè singolare già dall’aspetto, le foglioline color ambra con punte d’oro (Golden), indice di alta qualità, in infusione liberano una serie di aromi intensi ed ampi di forte temperamento.
In tazza un colore ramato, dal sapore rotondo ed avvolgente, lievemente terroso, con retrogusto di tabacco, di malto e al tempo stesso dolce e pepato.


Io prediligo i tè più timidi, ma la prepotenza di questo China Special Golden, fortemente meditativo mi ha lentamente sedotta e ci sono momenti particolari in cui ne ammiro ogni sfumatura.

Degustazione ottimale:
3 g per una tazza da 100/150 ml (circa un cucchiaino)
Temperatura: 85°C
Tempo di infusione: 3 minuti

Gradito omaggio di Acilia dalla sua Selezione

venerdì 26 marzo 2010

un capelet a boulcè

Questo capelet nasce dal desiderio di sperimentare nuove forme, nuove strutture e scaturisce nella bizzarria dei filati Be Sweet, una fibra particolare, appagante che soddisfa i sensi.
La Be Sweet è conosciuta per i suoi filati originali spesso impreziositi e combinati con materiali diversi, atti a realizzare capi unici e di elevato pregio, perline, nastrini di raso e quant’altro donano una luce assolutamente unica nel suo genere, rendendo il costo sfacciatamente elevato.


Io mi sono contenuta cedendo a questo “semplice” bouclè
Filato Extra Fine Lace Weight Baby Mohair di Be Sweet
Baby Mohair 100%
peso lace / filato e tinto a mano.

Premetto che i bouclè non mi sono mai piaciuti e sono stata attratta più dai colori che dalla compagine.
Un filato difficile, la struttura a bouclè ne rallenta il lavoro ma concede una insieme soffice e leggerissimo di notevole qualità.
Ho deciso di non seguire nessuno schema, proprio per non soffocare il filato, lasciandolo libero di esprimersi in tutto il suo fascino naturale, senza costringerlo in trame troppo strette, utilizzando ferri circolari KnitPro nr. 6,5


Il risultato un morbido capelet, prezioso nella sua semplicità e naturalezza.
Acquistato: Unfilodi

mercoledì 17 marzo 2010

protagonista il Giallo

In giornate come queste, giornate così intense che sembra di aver vissuto un’intera settimana invece è passato un solo giorno, straripanti di impegni, appuntamenti, di chiusure e appunti. Ecco in giornate così godi appieno del momento di quiete che finalmente arriva a fine giornata e dopo tanto correre infine ti fermi.
E’ più bello il silenzio.
In tazza, la seconda infusione di un fantastico Gyokuro, ideale per momenti così, gioia per il gusto e l’olfatto, sottolinea il piacere e conquista il silenzio.

E' tempo di progetti è tempo di pattern.

Il progetto il Rosamund’s ... un rompicapo? forse, ma io mi rilasso così.

A chi, come me ama Interweave Knits, sicuramente non sarà sfuggito il Rosamund’s cardigan.
Bello, niente da aggiungere.
Intrigante nell’esecuzione, la parte ostica sicuramente è il collo, ma dopo qualche mal di testa e alla fine una provvidenziale telefonata a Micicuta sono partita … sarà difficile fermarmi adesso!


Il filato Loden della Madil. Il colore è quello delle pannocchie al sole, caldo radioso, annuncio inconsapevole della bella stagione ... “caldamente” consigliato da Piera di Unfilodi.

Fedeli ed insostituibili compagni i Ferri circolari KnitPro in legno nr.3.5 e 4.5

sabato 6 marzo 2010

la mia prima "schiuma di giada"

ovvero il mio primo Matcha


Da tempo desidero provare il Matcha (tè verde giapponese in polvere, ottenuto da foglie di tè Gyokuro), strettamente legato alla tradizione culturale della cerimonia del tè, Cha no yu.
Affascinata dalla perfezione dei gesti e dall’armonia del momento denso di contemplazione e fortemente simbolico, mi sono riproposta di assaggiarlo solo quando avrei avuto a disposizione tutti gli strumenti come vuole la tradizione.


un Chawan, la tazza di ceramica in cui si prepara e da cui si beve il tè Matcha;
un Chashaku, il cucchiaino di bambù a forma allungata che serve per prelevare e dosare la polvere del tè per poi depositarla nella tazza;
un Chasen frullino, fabbricato da un unico pezzo di bambù, al fine di ottenere la schiuma di giada
e naturalmente un Chaire (scatolina per il tè) di ottimo Matcha






io ho scelto (amore a prima vista), questo set confezionato in una scatola di stile orientale, acquistata nella Selezione di Acilia.

Il bellissimo Chawan è di ceramica Raku (tecnica giapponese per la fabbricazione di ceramiche) e come racconta Acilia possiede un volto, ovvero una parte in cui la decorazione è resa in maniera migliore. Chi prepara il tè è solito offrire all'ospite la tazza dalla parte del volto; l'ospite lo ammira e prima di bere gira di 180° la tazza per evitare di bere esattamente da quel lato.


Per prendere dimestichezza con i gesti ed ottenere la fatidica “schiuma di giada”, ho seguito alcuni video ... quello che preferisco è questo
l’acqua è a 60°, ora sono pronta ...
i gesti sono ancora impacciati e vorrei non avere una semplice Coolpix, per catturare la bellezza di questi colori, ma comunque ecco il risultato.



raccolgo la tazza a piene mani, è calda e profumata, sono pronta all’assaggio

La bevanda è densa, dal colore vivido della giada, il sapore è molto intenso profondamente diverso dai quelli abituali, non ho ancora deciso se veramente mi piace, sicuramente devo elaborare e maturare questa scelta.
Comunque, sperimentando il Matcha mi sono subito resa conto che questo è forse l’unico modo per “capire” qual’è il vero sapore del tè, si avverte subito il carattere e la natura degli elementi, il gusto forte di foglie verdi protette dalla luce del sole, di clorofilla.


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